Ralph Naef si bagna d’oro, è suo il campionato europeo Al via presenti tutti i big delle ruote grasse ad eccezione di Julien Absalon. Il leader della coppa del mondo nonché campione olimpico in carica ha preferito stare a casa per preparare il prossimo mondiale. Molti gli italiani al via, Fontana, Tiberi, Zoli, Lamastra, Corti, Longo a Cattaneo. Di loro solo gli ultimi due riescono a compiere 8 giri classificandosi rispettivamente al 29° e 26° posto. Ritirato Fontana che con le sue gomme non riusciva a stare in piedi. Eppure Marco era partito bene, subito in testa nel primo giro, viaggiava a forte andatura con il gruppo dei migliori formato da Hermida, Vogel, Shurter, Naef, Paulissen, Lindgren. Il terreno con la pioggia si fa pesante ed insidioso così Naef decide che è meglio viaggiare da soli per non commettere errori e nel corso del secondo giro allunga con una potenza tale che agli inseguitori non resta che guardarlo andar via. Il gruppo si sfalda e dietro a Naef, che accumula velocemente un minuto di vantaggio, si forma un quartetto composto da Hermida, Gujan, Lindgren e Paulissen. In forte ritardo il campione del mondo Sauser che, poco a suo agio con il fango, viaggia oltre la ventesima posizione. Il ritmo si fa sempre più sostenuto e ha smesso di piovere. Il fango leggero e scivoloso ben presto si trasforma in una massa appiccicosa e pesante. Le discese diventano sempre più difficili e le salite più impegnative. Tutto questo per gli altri, Naef continua il suo forcing come se niente fosse. Dietro il gruppo si assottiglia ancora. Moltissimi i problemi al cambio e al deragliatore. L’acqua delle borracce ancor più che esser bevuta viene usata nel vano tentativo di dare una pulita alle parti più delicate.
Rinviene a questo punto Nys che al termine del quinto giro sale in terza posizione insieme a Hermida e Gujan. Gli atleti sono irriconoscibili, maschere di fango che soffiano la fatica di una gara durissima. Una rampa in particolare, già dura con l’asciutto diventa un inferno con il fango. Gli atleti costretti a scendere e a spingere sono incitati a gran forza dal pubblico che oggi è più numeroso dei giorni scorsi. Molti sono i tifosi al seguito degli atleti, pochi gli olandesi, se non tifosi di atleti olandesi. Naef continua la sua cavalcata solitaria, dietro Hermida si stacca da Nys e da Gujan. Gujan supera Nys per circa mezzo giro ma poi il campione belga si riprende la terza posizione. Impossibile però per lui recuperare anche su Hermida. Vince quindi Naef, davanti al suo compagno di team Hermida. Terzo posto per Sven Nys, osannato dal pubblico belga giunto per vedere le sue gesta. Nys è sempre più determinato a continuare la sua esperienza in mountain bike, gli avversari sono avvisati. Quarto posto per Gujan e quinto per Fluckiger: ben tre atleti svizzeri nelle prime cinque posizioni, quattro nelle sette grazie a Vogel. Ritorna nella parte alta di una classifica importante Ivan Alvarez Gutierrez che dopo un inizio di stagione folgorante si era seduto un po’. Un incoraggiante 17° posto per lui in vista del campionato spagnolo di domenica prossima. 23° posizione per Sauser mai entrato in gara e come detto 26° per Johnny Cattaneo e 29° per Tony Longo.
Risuona così l’inno svizzero come sabato lo fu per gli uomini U23. La Svizzera rimane sempre la nazione da battere e la scuola da seguire. Finita la gara finita anche la pioggia, Il cielo di apre e il sole diventa subito caldo. Si concludono così i campionati europei. L’Italia si salva con uno stupendo oro di Gerhard Kerschbaumer e un buon 8° posto di Eva Lechner, purtroppo nulla di più.
Fonte >> Solobike.it
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